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Agcom, in calo le linee telefoniche fisse ora meno di 21 milioni

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E’ proprio il caso di dirlo, stiamo dicendo addio al vecchio apparecchio telefonico fisso anche se lo scenario che ci attende non è ancora molto chiaro. E una nuova conferma di questo addio, la troviamo nell’ultimo rapporto dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la quale rileva che nel secondo trimestre 2014 le linee telefoniche fisse sono scese per la prima volta sotto i 21 milioni e le sim sono diminuite di 2,2 milioni rispetto allo stesso periodo del 2013, scendendo a 95,4 milioni. Un chiaro segnale che suscita preoccupazione tra gli addetti ai lavori.

Il rapporto dell’Autorità specifica che il calo degli accessi alla telefonia fissa è stato pari a 560 mila linee, in aumento rispetto ai 12 mesi precedenti, quando erano scesi a 460 mila. Negli ultimi due anni Telecom Italia ha perso circa un milione e mezzo di linee, mentre gli altri operatori competitors ne hanno guadagnate 450 mila.

E segnali positivi l’Autorità non ne rileva nemmeno quando si parla di banda larga, sul quale il nostro paese continua a dimostrare poca attenzione. l tasso di crescita risulta sostanzialmente invariato e più basso d’Europa: +0,1% nel trimestre e +0,4% nell’anno. In particolare, i collegamenti sopra 30 mega crescono (+100 mila), mentre quelli al di sotto scendono (-40 mila).

E anche in tema di telefonia mobile i dati non sono affatto positivi. L’Agcom rileva una situazione di “netta flessione”, con 1,7 milioni di Sim in meno da marzo e 3,8 milioni in meno in un anno. In crescita, viceversa, i clienti della telefonia mobile virtuale, con 800 mila in più da marzo e 1,6 milioni in un anno. La banda larga mobile si conferma in salute, con 40 milioni di sim con traffico dati e con l’ormai irreversibile crollo degli sms: -42% in un anno.

Ci apprestiamo quindi ad affrontare nuovi scenari, nemmeno immaginabili solo pochi anni fa. E’ evidente che gli utenti sono alla ricerca di sistemi di comunicazioni alternativi a quelli tradizionali e anche rispetto a quelli mobili. Di fronte ad una situazione come questa, in cui i fattori determinanti sono tanti e diversi, prima di tracciare un possibile scenario futuro, è necessario attendere, nei prossimi mesi, che tipo di evoluzione si paleserà. E a quel punto, ci saranno elementi per tracciare e mettere in evidenza nuove prospettive.

 

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